Le infezioni da Streptococco, che un tempo rappresentavano un autentico problema sociale e le cui complicanze ancora oggi non vanno sottovalutate, necessitano di alcuni chiarimenti-indicazioni per evitare l'abuso di terapie antibiotiche inappropriate che producono 'resistenze' che vanno ad indebolire l'efficacia dell'azione di contrasto di questi medicamenti.
Lo Streptococco e' un batterio di forma sferica (da qui cocco con cui si intende appunto un batterio di forma sferoidale) di cui esistono vari tipi, molti dei quali non provocano malattie.
Altri invece possono causare : faringo-tonsilliti, otiti, meningiti, polmoniti, infezioni generalizzate ed endocarditi (infezioni delle cavita' interne o delle valvole del cuore), oltre a Scarlattina, Malattia reumatica e Glomerulonefrite (infiammazione del rene).
MAL DI GOLA
Il mal di gola e' tra i sintomi piu' frequenti nei bambini e negli adulti, con una infiammazione/infezione delle alte vie respiratorie, e il dolore e' un segno della infiammazione che puo' coinvolgere la faringe (da qui Faringite) o anche le tonsille (Faringo-tonsillite).
Queste ultime possono essere aumentate di volume, arrossate e ricoperte da un materiale biancastro (essudato, che e' liquido infiammatorio extravascolare con elevata concentrazione proteica con cellule, globuli bianchi e batteri morti).
In caso di infiammazione le venule aumentano la loro permeabilita' per azione dell'istamina e di altre sostanze (citochine) di natura proteica chiamate mediatori dell'infiammazione, cosi' da far passare le cellule dell'immunita' verso il tessuto infiammato) a meno che non si tratti di residui alimentari incastrati nelle cripte (cavita' irregolari, piu' o meno profonde, che si addentrano nello spessore della tonsilla stessa).
Si tratta delle cosiddette 'placche', causate dalla reazione del
sistema immunitario all'infezione.
La faringite intesa come infiammazione del faringe, o piu' banalmente della gola, e' spesso accompagnata da un coinvolgimento delle tonsille palatine,
che tendono ad ingrandirsi ed arrossarsi delineando il quadro di una faringo-tonsillite acuta.
La causa principale di questo quadro clinico e', nella gran parte dei casi, una infezione causata da virus, ed in particolare da virus respiratori come rhinovirus, coronavirus, adenovirus, virus dell'influenza A e B e virus parainfluenzali.
Anche altre infezioni virali possono determinare un coinvolgimento del faringe come i virus dell'Herpes ed i virus che causano la mononucleosi come l'Epstein-Barr e il Cytomegalovirus.
Lo Streptococco b-emolitico di gruppo A (SBEA), anche definito Streptococcus pyogenes, e' il batterio piu' frequentemente responsabile di faringo-tonsillite e, sostanzialmente, l'unico batterio che causa faringite acuta in eta' pediatrica.
La faringite da SBEA puo' avere un decorso piu' severo e lungo delle infezioni virali, e raramente puo' causare complicanze a carico di altri organi, tuttavia dal punto di vista clinico non e' sempre possibile distinguere in maniera definitiva tra faringiti batteriche e virali.
Tornando alle 'placche', si fa notare, che non sono quindi solo sinonimo di Streptococco ma possono comparire anche in occasione di infezioni virali.
Pertanto in caso di placche sulle tonsille, prima accertarsi della presenza dello Streptococco mediante tampone tonsillare e successivamente procedere con eventuale terapia.
Molti virus, in particolare l'adenovirus e virus di Epstein-Barr, possono presentarsi con un quadro sovrapponibile, se non addirittura piu' marcato, di quello da SBEA.
Occorre essere consapevoli che il mal di gola, frequentemente, ha un'origine virale e pertanto non necessita di un intervento terapeutico come nel caso di accertato Streptococco.
Faringiti e faringo-tonsilliti causate da virus sono accompagnate da altri segni tipici delle malattie virali come raffreddore, congiuntivite, raucedine, diarrea.
Per alleviare i sintomi della faringite e lenire il 'mal di gola', si possono usare prodotti ad azione locale, indipendentemente dalla causa dell'infezione.
Esistono diversi prodotti, alcuni a base di farmaci omeopatici come propoli, calendula, malva, camomilla, cicliomenolo o esilresorcinolo (es. Guarigol, GolaMed), o di veri e propri anti-infiammatori ad azione locale come il flurbiprofene (es. Tantum Gola Verde) appartenente alla famiglia dei FANS.
Particolarmente efficace come antisettico orale GocceMed (gia' Iodosan gocce) oppure Betadine oppure Iodio Marco Viti, tutti contenenti iodio che deve la sua azione disinfettante non solo al potere ossidante dello iodio elementare, ma anche alla capacita' di questo di formare complessi con le proteine, denaturandole.
Le faringo tonsilliti che richiedono trattamento antibiotico sono quelle di origine batterica causate dallo Streptococco beta Emolitico di Gruppo A.
Alcuni sintomi e segni possono di fatto suggerire la presenza dello Streptococco, come ad esempio la comparsa acuta dei sintomi, la possibile assenza di altre infezioni respiratorie nel nucleo familiare (che suggerisce invece l'origine virale), la febbre elevata, il mal di gola, la cefalea e l'ingrossamento delle ghiandole del collo (linfonodi).
Considerato poi che i tests diagnostici attuali consentono di diagnosticare uno Streptococco in pochi minuti, la somministrazione mirata di antibiotici in caso di faringite streptococcica e' ormai diventata la regola.
Altro segno specifico dell'infezione da SBEA e' l'elevazione del TAS, o titolo anti-streptolisinico.
Questo test riflette una pregressa infezione, ma non e' utile per diagnosticare l'infezione acuta da SBEA.
Secondo precise indicazioni (es. Ospedale Pediatrico del Bambino Gesu') la terapia va protratta per almeno dieci giorni, salvo diverse indicazioni, e sempre dopo aver eseguito il tampone faringeo.
L'antibiotico di prima scelta e' l'Amoxicillina (Zimox, Velamox) o Amoxicillina con Acido clavulanico (Augmentin, Clavulin).
In via preferenziale o alternativa anche la Penicillina per via intramuscolare puo' essere usata come terapia o come profilassi delle infezioni da SBEA.
MALATTIA REUMATICA
Si tratta di una malattia infiammatoria acuta che si manifesta dopo un'infezione da SBEA, che si presenta con febbre, dolori e gonfiori articolari.
Puo' interessare anche il cuore, colpendo tipicamente le valvole cardiache (mitralica e aortica) e il sistema nervoso centrale, causando movimenti involontari soprattutto degli arti (la corea di Sydenham, definita piu' comunemente 'ballo di San Vito').
Viene riscontrata con maggiore frequenza fra i 5 e i 15 anni, mentre e' assai rara al di sotto dei 4 anni.
La diagnosi della Malattia Reumatica si effettua grazie ai criteri diagnostici di Jones.
Circa la terapia da seguire: antibiotico contro Streptococco, antiinfiammatori non steroidei per eliminare febbre e dolori articolari, breve ciclo di cortisonici in caso di coinvolgimento del cuore.
PANDAS
Le infezioni da Streptococco sono associate anche alle PANDAS, acronimo che sta per Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal Infections, con cui si identificano i disordini neuropsichiatrici autoimmuni associati.
Questi rari disordini riguardano l'eta' pediatrica, in genere tra i 2 e i 12 anni, si manifestano con tic o altri comportamenti compulsivi, esordio improvviso e acuto dopo un'infezione da Streptococco SBEA (per esempio una tonsillite o una scarlattina), periodi di remissione e anomalie neurologiche come iperattivita' motoria o movimenti involontari.
Non c'e' comunque certezza che l'infezione da Streptococco sia l'unica causa, o comunque la principale, alla base di questo tipo di disordine.
RICAPITOLANDO
INFEZIONI FARINGO-TONSILLARI RICORRENTI [RPTIs]
Per quei pazienti che presentano infezioni ricorrenti, devono essere presi in considerazione cicli di terapia antibiotica e tonsillectomia.
Tuttavia il batterio Streptococcus salivarius K12 (SsK12), un normale 'abitante' della cavita' orale umana, ha dimostrato di essere in grado di produrre due batteriocine, salivaricina A2 e salivaricina B, che interferiscono entrambe con la crescita dello streptococco beta-emolitico del gruppo A.
Le batteriocine sono antimicrobici ad attivita' battericida specifica.
La loro azione porta alla soppressione della crescita di batteri che sono filogeneticamente legati ai ceppi batteriocine-producenti.
Diversamente dagli antibiotici classici utilizzati per trattare le infezioni, l'azione delle batteriocine non si estende alle specie microbiche che sono distanti filogeneticamente dal ceppo produttore.
In uno studio pubblicato su Therapeutics and Clinical Risk Management (2016:12 87-92), un gruppo di pediatri facenti capo all'Unita' Sanitaria Locale (ASL) di Piacenza ha valutato se l'utilizzo di SsK12 in pazienti pediatrici con RPTIs da Streptococco SBEA potesse:
(a) ridurre significativamente l'insorgenza di recidive da Streptococco SBEA durante un periodo di trattamento di 90 giorni e nei successivi 9 mesi, rispetto ad un periodo di 6-12 mesi precedenti all'inizio del trattamento probiotico;
(b) ridurre significativamente l'insorgenza di recidive da Streptococco SBEA durante un periodo di trattamento di 90 giorni e nei successivi 9 mesi, rispetto a un gruppo di controllo di bambini con RPTIs da Streptococco SBEA ma non trattati con SsK12.
Dodici pediatri della ASL di Piacenza hanno quindi arruolato 130 bambini di eta' compresa tra i 3 e i 7 anni, che avevano avuto una diagnosi di RPTIs da Streptococco SBEA durante il periodo dall'1 gennaio 2011 al 31 dicembre 2013.
I pazienti sono stati divisi in due gruppi: 76 hanno ricevuto un trattamento standard di 3 mesi con SsK12, 54 non hanno assunto niente e hanno rappresentato il gruppo controllo.
Tutti i partecipanti sono stati poi osservati per altri 9 mesi in modo che tutti i bambini inclusi nello studio fossero monitorati per almeno 12 mesi dopo la diagnosi di RPTI.
Risultati
Rispetto al gruppo controllo, il gruppo dei bambini trattati con SsK12 ha sviluppato significativamente meno infezioni da Streptococco SBEA sia durante i primi 90 giorni di inclusione nello studio, che nei seguenti 9 mesi.
Sulla base dei risultati di questo studio osservazionale e retrospettivo, sembra che i preparati orali contenenti SsK12 possano fornire un'opzione utile per la prevenzione delle RPTIs pediatriche da Streptococco SBEA: il loro uso puo' essere particolarmente utile in pazienti che altrimenti sarebbero costretti a subire frequenti cicli di terapia antibiotica.
L'utilizzo di SsK12 rappresenta quindi un nuovo approccio alla profilassi contro le infezioni da Streptococco SBEA, tenendo anche conto della sempre crescente necessita' di ridurre l'uso di antibiotici in pazienti di tutte le eta', al fine di ridurre il rischio di sviluppo di resistenza agli antibiotici.
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