La composizione corporea di un uomo sano adulto del peso di 65-70 kg risulta essere:
I componenti sopra elencati (Acqua, Proteine, Lipidi, Glucidi, Minerali, Vitamine) costituiscono i Principi Nutritivi contenuti negli alimenti e la maggiore componente del corpo umano e' l'Acqua di modo che se non bevo a sufficienza (almeno 2 litri di acqua/die), e' l'intestino tenue e il colon che compensano la carenza assorbendo i liquidi dal cibo ingerito. Questo puo' causare disidratazione e problemi intestinali come emorroidi e gonfiore addominale, nonche' dolore.
L'acqua da bere dovrebbe essere calda (compatibilmente con la temperatura ambientale) in quanto tende a ridurre la stitichezza, rimuove il muco, se presente, oltre alle tossine nocive.
Ricordare che l'acqua calda la mattina a stomaco vuoto aiuta la digestione e la sua assunzione, ovviamente non calda in questo caso, va contenuta durante i pasti perche' diluisce il succo gastrico, anche se una modica quantita' e' utile per assorbire i micronutrienti.
Occorre tenere presente che il nostro corpo secerne
quotidianamente tra Saliva, Succhi gastrici, Bile, Succhi pancreatici da 3 a 10 litri di liquidi che noi dobbiamo ripristinare ogni giorno.
Il nostro corpo costituito da 100.000 miliardi di cellule, abbisogna complessivamente di 114 nutrienti di cui alcuni essenziali ed altri non essenziali, a loro volta suddivisi in Macronutrienti [Carboidrati, Proteine, Lipidi, Fibre e Acqua] e in Micronutrienti [Vitamine e Minerali].
Serve anche ricordare che vi sono 40 Nutrienti ESSENZIALI tra Aminoacidi, Vitamine, Minerali e Acidi grassi che garantiscono la sopravvivenza dell'uomo anche nei periodi di forte carenza di cibo e la cui carenza puo':
- Accelerare il decadimento mitocondriale (i mitocondri rappresentano l'apparato cellulare che produce energia nel nostro corpo e il cui decadimento puo' danneggiare il DNA e l'RNA, alterare la Sintesi Proteica, alterare i Lipidi di Membrana);
- Scatenare malattie degenerative;
- Originare aging cioe' invecchiamento;
- Sviluppare cancro.
Ed e' anche la distribuzione della densita' calorica dei pasti che migliora le funzioni cellulari.
Sicche' in un regime alimentare equilibrato bisogna tenere conto non solo del numero delle calorie contenute in un alimento ma soprattutto della presenza dei nutrienti che troviamo in quest'ultimo.
La qualita' dietetica di un pasto, con riferimento ai Macronutrienti, prima elencati, orientativamente si attesta su un 60% di Carboidrati, 12 -13% di Proteine, 25-30% di Lipidi o Grassi, da distribuire, si ricordi bene, su 5 assunzioni giornaliere.
In generale: Colazione con 20 calorie, Spuntino di meta' mattina con 5 calorie, Pranzo con 40 calorie, Merenda con 5 calorie, Cena con 30 calorie).
Questo perche' se non si attua tale distribuzione si corre il rischio di assumere troppe calorie in un solo pasto o momento della giornata, in particolare la sera quando vi e' piu' disponibilita' di tempo per mangiare con l'inconveniente di non poter far seguire, alla assunzione di cibo, un certo movimento per smaltire le calorie assunte o migliorare la digeribilita' del cibo assunto.
In particolare il pasto serale deve essere a contenuto calorico basso ovvero con densita' calorica di circa 125 - 150 calorie ogni 100 grammi di alimenti assunti.
Ribadisco che il pasto serale/notturno e' ad alta densita' energetica causa l'immobilismo dovuto al riposo successivo al pasto.
La concentrazione di cibo distribuito su 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) con spuntino e merenda, consente un andamento della glicemia come da figura ovvero con glicemia che tende a rimanere costantemente in un range di normalita' (non vengono superati i 120-150 mg%) durante tutto il giorno.
Se invece la quantita' di cibo da assumere viene concentrata in soli due pasti (pranzo e cena) si corre il rischio di superare ampiamente il range della normalita' andando ben oltre i 150 mg%, con comparsa di glicosuria come primo allarme per un modo di alimentarsi non adeguato al fabbisogno del nostro corpo ma frutto di un inadeguato apporto calorico.
Se poi il carico glicemico che e' l'Indice Glicemico di un alimento diviso per 100 e moltiplicato per il suo contenuto in grammi di CHO (carboidrati) tolte le fibre (indice glicemico facilmente reperibile dal web),
CARICO GLICEMICO = (Indice glicemico x g carboidrati) / 100
(fra indice glicemico e carico glicemico c'e' una relazione analoga a quella che intercorre fra peso specifico e peso di un materiale)
e' alto, si peggiora la situazione al punto che tutto l'eccesso di glucosio che non viene metabolizzato per i bisogni energetici dell'organismo, causa la scarica insulina che consegue alla ingestione di Carboidrati concentrati in un pasto solo, viene trasformato in grasso.
Da qui ne consegue la forte necessita' di distribuire la assunzione di cibo in piu' pasti per evitare che cio' che ingeriamo in un solo pasto finisca per farci ingrassare.
Torna su